Uno sguardo al di là dei denti

Come lavora l’ortottista?
L’ortottista mette in atto un insieme di tecniche mirate alla riabilitazione visiva, occupandosi dei deficit muscolari e sensoriali che colpiscono l’apparato visivo, al fine di ristabilire un equilibrio funzionale e posturale.
La riabilitazione visiva intende migliorare lo sviluppo e il rendimento della funzione visiva, sia percettiva che motoria, tanto nei bambini quanto negli adulti.



Come funziona l’occhio?
L’occhio è il principale sistema sensoriale che ci permette di conoscere il mondo attorno a noi.
Quello che noi vediamo non sono le immagini che percepisce la retina, ma il frutto della loro elaborazione effettuata al livello cerebrale.
L’apparato visivo è infatti un insieme di sistemi nel quale l’energia luminosa, attraverso l’occhio, con i suoi mezzi diottrici, grazie a precisi movimenti oculari e dopo idonee trasformazioni da parte dei recettori di senso, viene inviata alla corteccia cerebrale.
Lo sviluppo delle abilità visive implica il fatto di imparare ad utilizzare entrambi gli occhi in modo coordinato, coerente ed efficiente.
 I due globi oculari sono sostenuti nell’orbita da otto muscoli; essi sono a loro volta innervati dai nervi cranici, fra cui il trigemino. Questo nervo è molto importante perché è deputato a trasmettere la maggior parte delle informazioni sensitive provenienti dalla faccia e dalla cavità orale. Fornisce inoltre l’innervazione motoria ai muscoli della mandibola.
Se i due occhi si muovono, si allineano, e mettono a fuoco facendo “gioco di squadra”, questo aumenta le nostre potenzialità di interpretare e di comprendere le informazioni visive delle quali disponiamo e di coordinare meglio il movimento.

In che modo collaborano ortottista e dentista?
Il nostro corpo è in continuo adattamento per effetto delle influenze ambientali che di volta in volta si presentano: in particolare visione e masticazione si influenzano fra loro e concorrono a determinare anche la postura dell’individuo.
Il movimento della bocca si realizza attraverso una catena di muscoli di cui fanno parte quelli del collo, della faccia, della lingua e del cingolo scapolo-omerale; questi muscoli sono strettamente collegati a quelli delle altre catene corporee che agiscono nella statica e dinamica del nostro corpo.
Una malocclusione può determinare una posizione patologica del capo, allora è il sistema visivo che si deve adattare modificando l’asse. Ciò determina un potenziamento asimmetrico dei muscoli oculari e, da un punto di vista clinico, gli occhi non sono in grado di puntare contemporaneamente la stessa mira.
Tale squilibrio, porta gli assi oculari in una situazione di non parallelismo, inducendo un possibile torcicollo oculare.
D’altro canto, ogni difetto visivo può indurre fenomeni adattivi del capo, atti al compenso funzionale della patologia, con possibili ripercussioni sulla posizione della mandibola nello spazio e, attraverso le catene muscolari, sulla parte inferiore del corpo che regola l’equilibrio: bacino e piedi.

Quindi, multidisciplinarietà…
Proprio per queste relazioni tra i vari apparati si può affermare che un’adeguata diagnosi e terapia da parte dell’Ortottista e del Dentista, possono evitare in molti casi l’uso della chirurgia e di pratiche maggiormente invasive a carico dei pazienti.  L’approccio multidisciplinare ad una problematica, che è solitamente considerata di un solo specialista, infatti, è capace di aprire orizzonti diversi, offrendo la possibilità di ottenere una risposta molteplice e precisa su più aspetti dell’individuo.

                                                                                                                                                                                                    Dott.ssa Alessandra Pacifico